Golfo di Napoli, Foce del Fiume Sarno e Litorale Domizio
La costa antistante la città di Napoli raccoglie un bacino di utenza di oltre 2 milioni di persone, ha un flusso turistico consistente e in significativo aumento, ospita molteplici attività produttive ed uno dei più grandi porti d’Italia, sia per scambi commerciali che per traffico passeggeri.
Le caratteristiche geomorfologiche del Golfo – elevata profondità media, circolazione costiera molto dinamica – permettono una diluizione efficace degli scarichi ma la loro distribuzione lungo le coste e le attività, spesso illegali, ne rendono difficile se non impossibile la quantificazione e mappatura.
Il fiume Sarno, considerato uno dei fiumi più inquinati d’Europa, esercita un effetto significativo sulle acque del Golfo in generale, sia per l’apporto di acque dolci che per il carico di inquinanti e plastiche, e la sua influenza viene osservata spesso anche nella parte interna della Baia di Napoli.
Il litorale Domizio si estende per circa 50 km tra la Piana del Garigliano e Monte di Procida, caratterizzato da coste basse e sabbiose influenzate dalla presenza dei fiumi Garigliano e Volturno, il più importante della Campania. L’area costiera presenta un’intensa urbanizzazione e un forte sfruttamento da attività agricole e zootecniche. Quasi tutti i corsi d’acqua della bassa Piana del Volturno versano in condizioni di forte inquinamento a causa dell’immissione di reflui, civili ed industriali, e dell’abbandono incontrollato di rifiuti solidi. L’area del delta del Fiume Volturno include numerose zone umide di interesse paesaggistico.
L’area è oggetto di attività di monitoraggio e ricerca da parte di numerosi soggetti; ospita inoltre la stazione LTER Marechiara, sulla quale si concentrano gli sforzi di definizione del comparto planctonico, compresa la recente iniziativa NEREA.