Roma, Foce del Fiume Tevere

Caratteristiche dell’Area Lazio sono la presenza, a pochi chilometri di distanza, della città di Roma e della foce del fiume Tevere. Il fiume Tevere nel suo ultimo tratto, oltre a subire il forte impatto dell’attraversamento dell’agglomerato urbano, riceve le acque dell’affluente Aniene, a sua volta caratterizzato dalla significativa presenza di attività industriali. In questo stesso tratto sono presenti un’area SIC e una ZPS che rientrano in rete natura 2000, oltre ad una riserva naturale statale estesa per quasi 16 ettari lungo la fascia litorale dei comuni di Roma e Fiumicino.

Il litorale in prossimità della foce è caratterizzato dalla presenza pressoché ininterrotta di insediamenti urbani e residenziali. Nel tratto Capo Due Rami-Comune di Fiumicino è da segnalare l’assenza di una regolazione delle portate tra i due rami della foce del Tevere e un insufficiente dimensionamento dei canali di bonifica.

L’area della Foce del Tevere è storicamente ben descritta da analisi pregresse di tipo satellitare e da un ampio dataset di tipo biogeochimico. CNR-IRSA ha raccolto nel tempo importanti set di dati relativi a variabili biotiche e abiotiche a monte e a valle della città di Roma, ed analisi geochimiche e microbiologiche delle acque di falda. Ben nota è anche la dinamica dei nutrienti e dei metalli nel fiume e alla foce, seguita sin dagli anni ’80. Più recentemente sono stati monitorati IPA, prodotti farmaceutici e PFAA. Dal 2015 il progetto “River Sampling Day”, nell’ambito del programma di Ecohydrologia dell’UNESCO, studia la diversità delle comunità microbiche lungo il Tevere e i suoi due affluenti Aniene e Cremera con cadenza semestrale.

La collaborazione con ARPA Lazio consentirà inoltre l’accesso ai dati raccolti durante le attività di monitoraggio ambientale della qualità delle acque che ricadono nell’area di studio (WFD e MSFD), in particolare serie storiche di parametri fisico-chimici e biologici lungo il basso corso del fiume e nella zona marino-costiera antistante la foce.