Ed eccoci in viaggio sulla mitica Dallaporta, che per molti di noi è un po’ una seconda casa. Una casa dove bisogna sapersi adattare, ma che diventa elemento importante, dove si creano legami, dove si lavora a stretto contatto con gli altri, dove scompaiono le gerarchie, e tutti siamo, letteralmente, sulla stessa barca. Ci si dà una mano, si ride, si scherza, si mangia tutti insieme, e a volte si soffre pur sapendo di avere un grosso privilegio: quello di stare a stretto contatto con il mare e con il cielo, di assistere a bellissime albe e ad altrettanto bei tramonti, di avvistare i delfini a volte, o i tanti uccelli in volo, di farsi accarezzare dal vento, o dalla nebbia mattutina, dal sole che scalda e dalla pioggia che rinfresca.

Ma è l’acqua nella quale navighiamo a dominare e a svegliare le nostre emozioni, a volte anche dolore, a cullare i nostri corpi, fatti di pensieri per le tante attività da svolgere, di ricordi delle tante campagne passate su questa nave, di perché … sempre immersi in questi giorni in un orizzonte opaco che idealmente porta il cielo al mare e viceversa, a volte confondendoli.

Siamo pronti, insieme a una grande comunità di ricercatori, a raccogliere campioni di acqua di mare non solo per le nostre ricerche ma anche per i tanti colleghi di altri istituti che non si sono potuti imbarcare a causa del lockdown. Siamo qua perché vorremmo raccogliere una testimonianza dello stato dell’ambiente marino prima che inizino in maniera “prepotente” le tante attività che anche in mare si sono fermate durante il periodo del lockdown.

La mancata presenza delle tante pressioni umane, anche se per un breve periodo, avrà dato modo a questo meraviglioso mare nostrum di respirare, di ritrovarsi, di rigenerarsi? È questa la domanda che riempirà i nostri pensieri in questi giorni di lavoro.

Snapshot, il nome scelto per il progetto per il quale stiamo realizzando la campagna, significa istantanea, ed il progetto vuole proprio scattare un’istantanea, fermare un momento in cui tante attività umane si sono interrotte per evitare il diffondersi della pandemia, anche se non è stato così in tutta Italia e il tempo da quel momento in realtà si sta allungando e ci sta avvicinando sempre di più alla vita che ricomincerà presto frenetica, anonima, globalizzata.

Misurazione della trasparenza dell’acqua tramite disco di Secchi (foto di repertorio)

Ma se la condizione del nostro mare che registreremo non sarà proprio un “bianco ambientale”, assomiglierà forse a un “bianco avorio” che poi pian piano, almeno per certe variabili e non solo, si colorerà di grigio e per altre variabili ancora, ahimè, assumerà magari tonalità ancor più scure.   

Ma ora quello che importa è che riusciamo ad affrontare serenamente il lavoro, nonostante le rigide normative comportamentali che impone questo momento e che in mare e negli spazi angusti di questa nave sono ancor più difficili da mettere in pratica, e che la campagna di campionamento vada a buon fine! Per questo speriamo che il mare ci sia amico e ci faccia compagnia in questi giorni che saranno molto intensi perché siamo solo in quattro, mentre in una situazione di normalità forse almeno altri due colleghi sarebbero stati sicuramente parte della squadra.

I campioni da raccogliere sono molti perché tanti colleghi, e non solo di ISMAR, quando hanno saputo di questa opportunità unica ci hanno subito chiesto di raccoglierne anche per loro, così l’elenco è diventato piuttosto lungo (vedi pagina dedicata ai campionamenti Snapshot ).

Amelia De Lazzari