Sono le 6 del mattino e mi trovo sul vaporetto che da piazzale Roma mi porta a Riva dei Sette Martiri.

In questo paesaggio lagunare, attorniata da poche persone che sono più silenziose del solito, un po’ per l’orario mattutino e un po’ per l’ingombro della mascherina, mi emoziono davanti allo spettacolo di una Venezia ancora dormiente.

Sono in arrivo a Riva dei Sette Martiri dove mi attendono i miei compagni di viaggio dell’Istituto di Scienze Marine (ISMAR) di Venezia, Mauro Bastianini, Fabrizio Bernardi Aubry e Francesco Falcieri.

Insieme andremo alla Palazzina Canonica per prendere l’attrezzatura che ci servirà per la nostra campagna. Mi fa sempre un certo effetto entrare in questo edificio dove ho lavorato per tanti anni; oggi sede della Biblioteca Storica di Studi Adriatici dell’ISMAR, un tempo la palazzina ospitava l’Istituto Talassografico e lo stesso ISMAR.

L’appuntamento è alle 6:30, dove tra poco attraccherà la nave oceanografica del CNR Dallaporta.

La nave arriva placidamente in questa nuvolosa mattina di maggio, pronta per la sua prima campagna ufficiale dopo il lockdown, la prima di una lunga serie programmata nell’ambito delprogetto Snapshot e che dovrebbe finire nella primavera del 2021.

Mentre attracca, un po’ alla volta portiamo in riva tutto il materiale di cui necessiteremo per lo svolgimento della missione e che avevamo trasportato nei giorni scorsi nel vecchio istituto che affaccia su questa riva.

Sono contenta di partecipare a questa impresa che è scientifica ma non solo. L’obiettivo di Snapshot è ambizioso perché sappiamo tutti che non sarà semplice valutare l’effetto che ha avuto il lockdown sull’ambiente marino. In questi giorni sono circolate tante immagini sui social dove si vedono acque cristalline e delfini che si avvicinano alla laguna. Ma la realtà è molto più complessa e con le nostre misure cerchiamo di andare in profondità per far emergere quello che non è sempre visibile all’occhio umano. Sarà anche interessante confrontare il nostro modo di osservare il mare e definire la qualità di un ambiente con quello che usano altre persone, come gli abitanti delle aree costieri, i pescatori, i turisti. Perché il coinvolgimento di tutti quelli che sono interessati al mare è parte del progetto ambizioso di Snapshot.

Mentre faccio questi pensieri, comincio a fare i conti con l’impatto che questo momento eccezionale sta avendo sulle nostre vite, a cominciare dalle restrizioni a cui il nostro lavoro in nave sarà sottoposto durante le campagne che ci apprestiamo a condurre. Quella cui stiamo partecipando è solo una delle tante campagne di Snapshot che si svolgeranno in alcuni degli ambienti marini costieri italiani in cui l’impatto delle attività antropiche è più forte o perché fortemente urbanizzate o per via della presenza di insediamenti industriali.

Il mare antistante Genova, Napoli, Taranto, Palermo, ma anche fiumi come l’Arno e il Tevere saranno studiati per cercare di capire l’effetto che il blocco di quei settori economici e produttivi durante il lockdown deciso dalle autorità per contenere la diffusione del COVID-19 ha avuto su quelle aree. Le campagne saranno ripetute nel tempo per apprezzare i cambiamenti anche dopo la ripresa delle attività umane. Le misure, infatti, saranno replicate per dodici mesi consecutivi, fino ad aprile 2021.

La nave ormeggia e saliamo a bordo con il nostro carico. Come da prassi, ci viene misurata la temperatura. Tutto bene per ognuno del team!

Ed ecco la prima differenza: non ci possiamo salutare con un abbraccio caloroso come sempre quando rincontriamo l’equipaggio della Dallaporta, ma i nostri sorrisi coperti dalla mascherina fanno parlare gli occhi per il piacere dell’avvenuto incontro.

Guanti e mascherina obbligatori e distanze di sicurezza per tutto il nostro imbarco, così ci ricorda il primo ufficiale di coperta Drazic Branko. Ancora un saluto al comandante Aldo Castagna e a tutto l’equipaggio e poi via pronti a caricare il materiale a poppa e, più tardi, a sistemarlo nei laboratori interni e negli spazi esterni, come si fa di solito.

Mentre insieme ai colleghi comincio a svuotare le casse, la nave scioglie gli ormeggi ed è pronta a partire verso il delta del Po, area di nostra pertinenza insieme alla Piattaforma Acqua Alta, che però campioneremo al ritorno. Si saluta la riva e Venezia e si va!

Amelia De Lazzari